Il 31 maggio scorso è stata sottoscritta presso il Comune di Bologna, la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano”, intesa firmata oltre che dall’amministrazione comunale di Bologna e dalle organizzazioni sindacali, da Riders Union Bologna e dalle due piattaforme digitali, Sgnam e My menù, marchi della nuova società Mea Srl.
L’obiettivo della Carta, (che non è stata firmata dalle piattaforme più diffuse come Deliveroo e Foodora) è quello di promuovere la crescita dell’economia digitale, individuando standard minimi di tutela per i lavoratori, in linea con i più recenti indirizzi dell’Unione Europea, in ordine alla protezione sociale per tutti i lavoratori, compresi quelli autonomi.
A tal fine, la Carta, recependo alcune delle istanze che negli ultimi periodi sono state portate all’attenzione del dibattito pubblico dalla organizzazione autonoma dei lavoratori, contiene una serie di obblighi a carico delle piattaforme digitali tra cui:
– fornire ai lavoratori un’informativa preventiva sull’intera operazione contrattuale, nonché sui corsi di formazione che devono essere necessariamente erogati ai lavoratori a norma della legislazione europea;
– garantire a tutti i lavoratori per lo svolgimento dei loro compiti, un compenso equo e dignitoso, in ogni caso non inferiore ai minimi tabellari sanciti dai contratti collettivi di settore;
– possibilità della piattaforma di recedere esclusivamente per giusta causa, o per notevole inadempimento degli obblighi contrattuali;
– tutelare la salute e la sicurezza dei propri collaboratori indipendentemente dalla qualificazione giuridica del rapporto, adottando ogni misura idonea al fine di prevenire e ridurre i rischi;
– sottoscrivere un’assicurazione che copra eventuali infortuni e malattia sul lavoro, nonché dal rischio di danni per eventuali sinistri stradali con copertura dei danni anche nei confronti di terzi.
Il Documento, seppur non incida sulla qualificazione giuridica del rapporto di lavoro dei “riders”, costituisce il primo esperimento in Europa di riconoscimento dei diritti fondamentali per i lavoratori digitali, con particolare riferimento al settore del delivery food.
Occorre ora vedere se, dopo un primo passo avanti a livello locale, la discussione sulle tutele e sui diritti dei lavoratori della “gig economy” verrà affrontata anche a livello nazionale.
A cura di Dante Cucchi