Con sentenza n. 33027 del 20 dicembre 2018, la Corte di Cassazione ha affermato il principio secondo il quale, al fine di vagliare la legittimità del licenziamento per giusta causa irrogato al lavoratore, il giudice deve valutare se la condotta di quest’ultimo abbia irreparabilmente compromesso il vincolo fiduciario.
Nel caso di specie, la Suprema Corte ha ritenuto eccessivo il provvedimento disciplinare irrogato nei confronti del lavoratore che aveva tenuto un comportamento violento nei confronti di una collega, consistito nello strattonamento della stessa, nell’alzare il tono di voce e nell’afferrarle il braccio, tenuto conto dell’occasionalità del comportamento, del contesto in cui si era inserita la condotta stessa, dell’assenza di conseguenze sul piano lavorativo e della mancanza di precedenti disciplinari del lavoratore, ritenendo invece legittima la sanzione disciplinare conservativa.