Con sentenza n. 13015 del 24 maggio 2017, la Corte di Cassazione ha confermato il principio per il quale deve considerarsi legittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo qualora, al fine di attuare una migliore produttività e organizzazione aziendale, venga disposta dal datore di lavoro una diversa ripartizione delle mansioni tra i dipendenti, risultando in tal modo la posizione lavorativa del lavoratore licenziato in esubero.
Nel caso di specie, la Corte ha rigettato il ricorso del lavoratore considerando legittimo il riassetto organizzativo compiuto dal datore di lavoro a fronte delle dimostrate sfavorevoli e non contingenti esigenze economiche e produttive che avevano determinato un necessario riassetto organizzativo da cui era scaturita una ridistribuzione delle mansioni assegnate in azienda, all’esito della quale la posizione del lavoratore licenziato era risultata in esubero e non riassorbibile in via di “repechage”.