Con decreto del 27 settembre 2021, il Tribunale di Firenze ha dichiarato antisindacale la condotta di una società che, nell’ambito di una procedura di licenziamento collettivo, aveva omesso di informare la RSU della decisione di rifiutare la prestazione lavorativa di tutti i dipendenti e procedere alla cessazione totale dell’attività di impresa, impedendole così di interloquire nella fase di formazione della decisione stessa.
Il Tribunale ha precisato che, pur non essendo in discussione la discrezionalità del datore di lavoro rispetto alla scelta di cessare l’attività d’impresa, quest’ultima deve essere attuata con modalità rispettose dei principi di buona fede e correttezza contrattuale, nonché del ruolo e delle prerogative del sindacato.
Il Giudice ha così condannato il datore di lavoro a revocare la lettera di avvio della procedura di licenziamento collettivo ed a porre in essere le consultazioni con le organizzazioni dei lavoratori, come previsto dal CCNL e dall’accordo aziendale.