Con ordinanza n. 20861 del 6 settembre 2017, la Corte di Cassazione ha affermato che i libri contabili, ossia il libro matricola e il libro paga, sostituiti dal libro unico del lavoro, che il datore di lavoro privato è tenuto a conservare, essendo formati da lui stesso, possono fare prova a suo favore soltanto se tenuti in modo regolare e completo. La regolarità della tenuta delle scritture contabili, tuttavia, non impedisce alla controparte di contestarne le risultanze con mezzi contrari di difesa o, semplicemente, con specifiche deduzioni e argomentazioni volte a dimostrarne l’inesattezza.