La Corte di Cassazione, con sentenza n. 29090 dell’11 novembre 2019, si è pronunciata sulla legittimità del licenziamento intimato ad un dipendente che si era difeso dall’aggressione subita da un collega, suo sottoposto gerarchico.
Nel caso di specie la Cassazione, confermando la pronuncia emessa dalla Corte di merito, ha ritenuto che la condotta doveva essere qualificata come mero diverbio litigioso, punito dal CCNL con la sanzione conservativa, e non come rissa, sanzionata invece con il licenziamento per giusta causa.
La Corte Suprema, in linea con il proprio orientamento, ha ribadito che non è sempre legittimo e proporzionato il licenziamento di un dipendente che si trova coinvolto in una colluttazione con altri colleghi, dovendosi analizzare ogni aspetto concreto della circostanza – tra cui il fatto di non aver provocato il litigio ma di aver reagito a una aggressione – alla luce di un apprezzamento unitario e sistematico della sua gravità, rispetto ad un’utile prosecuzione del rapporto di lavoro.