Archivi categoria: Giurisprudenza

L’obbligo di “repechage” alla luce della nuova disciplina sulle mansioni

Il Tribunale di Torino, con ordinanza del 5 aprile 2016, confermando il recente principio introdotto dalla giurisprudenza di legittimità secondo cui l’obbligo di “repechage” gravi esclusivamente sul datore di lavoro, ha precisato che la possibilità di reimpiegare il lavoratore in un’altra funzione tecnica deve essere valutata anche in relazione al testo novellato dell’art. 2103, co. … Continua la lettura di L’obbligo di “repechage” alla luce della nuova disciplina sulle mansioni

Assenza per ferie non autorizzate non configura automaticamente assenza ingiustificata

Con sentenza n. 12205 del 14 giugno 2016, la Corte di Cassazione ha affermato che, se il godimento di ferie non autorizzate deve in astratto essere considerato assenza ingiustificata, ai fini dell’irrogazione del licenziamento disciplinare devono essere prese in considerazione tutte le circostanze del caso concreto, essendo sempre necessario che la condotta sanzionata  sia riconducibile … Continua la lettura di Assenza per ferie non autorizzate non configura automaticamente assenza ingiustificata

Sanzioni disciplinari conservative previste dal contratto collettivo.

Con sentenza n. 11860 del 9 giugno 2016, la Corte di Cassazione ha ribadito il principio più volte espresso, secondo il quale “deve escludersi che, ove un determinato comportamento del lavoratore, invocato dal datore di lavoro come giusta causa di licenziamento, sia contemplato dal contratto collettivo come integrante una specifica infrazione disciplinare cui corrisponda una … Continua la lettura di Sanzioni disciplinari conservative previste dal contratto collettivo.

Principio di immediatezza della contestazione disciplinare.

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 12337 del 15 giugno 2016, in merito al principio di proporzionalità tra l’infrazione commessa e la sanzione disciplinare applicata di cui all’art. 2106 c.c., ha affermato che la valutazione della gravità dell’infrazione e, per l’effetto, del grado di incisione dell’elemento fiduciario che sta alla base del rapporto di … Continua la lettura di Principio di immediatezza della contestazione disciplinare.

Legittimità del licenziamento per rifiuto a svolgere incarichi assegnati

La Corte di Cassazione, con sentenza del 13 giugno 2016 n. 12109, ha affermato che il rifiuto reiterato di svolgere incarichi assegnati al lavoratore, qualora gli stessi siano conformi alla declaratoria contrattuale del dipendente, giustificano il licenziamento per giusta causa. In particolare, i Giudici di legittimità, confermando la sentenza dei Giudici di secondo grado, hanno … Continua la lettura di Legittimità del licenziamento per rifiuto a svolgere incarichi assegnati

Incompletezza della comunicazione prescritta al termine della procedura di licenziamento collettivo

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 12095 del 13 giugno 2016, ha precisato che, nell’ambito di un licenziamento collettivo, l’incompletezza della comunicazione da eseguirsi nella fase conclusiva della procedura – prescritta ai sensi dell’art. 4, co. 9 L. 223/91 – integra una violazione della procedura “formale”, rientrante dunque nell’ambito della tutela di tipo esclusivamente … Continua la lettura di Incompletezza della comunicazione prescritta al termine della procedura di licenziamento collettivo

Il rifiuto di rendere qualsiasi prestazione lavorativa giustifica il licenziamento per giusta causa

La Suprema Corte con sentenza n. 12102 del 13 giugno 2016, ha ribadito che il lavoratore può legittimamente rifiutare di svolgere singoli compiti non conformi alla propria qualifica ma non può, solo per questo, rifiutare qualsiasi prestazione lavorativa a fronte del regolare pagamento da parte del datore di lavoro della retribuzione e della contribuzione previdenziale. … Continua la lettura di Il rifiuto di rendere qualsiasi prestazione lavorativa giustifica il licenziamento per giusta causa

Obbligo di “repechage” e onere della prova

La Corte di Cassazione con sentenza n. 12101 del 13 giugno 2016, ha ribadito il principio, espresso recentemente anche con le sentenze nn. 5582 e 5592 del 2016 (vd. Newsletter del 20 aprile e 4 maggio 2016), secondo cui, l’onere di dimostrare l’impossibilità di repechage (ovvero di ricollocamento in altre posizioni analoghe a quella soppressa del lavoratore … Continua la lettura di Obbligo di “repechage” e onere della prova

Responsabilità del socio accomandante per le obbligazioni sociali solo in caso di ingerenza nell’amministrazione della Società

Con sentenza n. 11250 del 31 maggio 2016, la Corte di Cassazione ha ritenuto che il socio accomandante, in genere non responsabile verso i terzi, svolge attività di ingerenza nell’amministrazione della società in accomandita semplice, vietata dall’art. 2320 c.c., solo qualora  ponga in essere operazioni destinate ad avere efficacia interna alla società e a riflettersi … Continua la lettura di Responsabilità del socio accomandante per le obbligazioni sociali solo in caso di ingerenza nell’amministrazione della Società

Contratto a tempo determinato ai sensi dell’art. 2, comma 1 e 1 bis del D.Lgs. 368/2001

In tema di contratto di lavoro a tempo determinato sottoscritto ai sensi dell’art. 2, comma 1 e 1 bis, del D.Lgs. 368/2001, la Suprema Corte, a Sezioni Unite Civili, con sentenza n. 11374 del 1° giugno 2016, ha chiarito che i requisiti previsti dalla precitata disposizione (ossia, le assunzioni effettuate “da aziende di trasporto aereo … Continua la lettura di Contratto a tempo determinato ai sensi dell’art. 2, comma 1 e 1 bis del D.Lgs. 368/2001