Archivi categoria: Giurisprudenza

Illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto se il lavoratore è stato indotto in errore

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 22455 dell’8 agosto 2024, ha ritenuto illegittimo il licenziamento per superamento del comporto irrogato ad un lavoratore che, sulla base dei prospetti presenza allegati alle buste paga, era stato indotto in errore, ossia indotto a ritenere di avere accumulato un numero di giorni di assenza per malattia di … Continua la lettura di Illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto se il lavoratore è stato indotto in errore

Licenziamento disciplinare e proporzionalità

Con ordinanza n. 20698 del 25 luglio 2024, la Corte di Cassazione, ha ribadito che, in tema di licenziamento disciplinare, il giudice può sussumere la condotta del lavoratore, accertata giudizialmente, nell’ambito di una previsione contrattuale che prevede una sanzione conservativa, anche laddove tale fattispecie sia espressa tramite clausole generali o elastiche. Nel caso in esame, … Continua la lettura di Licenziamento disciplinare e proporzionalità

Sussiste il nesso causale tra la condotta colposa del datore di lavoro per omessa osservanza delle prescrizioni infortunistiche e il comportamento imprudente del dipendente

Con sentenza n. 25078 del 26 giugno 2024, la Corte di Cassazione Sez. Penale ha stabilito che vi è responsabilità dell’utilizzatore/datore di lavoro se il proprio dipendente, non correttamente formato, contribuisce a causare l’infortunio del lavoratore somministrato. Nel caso di specie, i Giudici di legittimità hanno ritenuto sussistere un nesso causale tra la condotta colposa … Continua la lettura di Sussiste il nesso causale tra la condotta colposa del datore di lavoro per omessa osservanza delle prescrizioni infortunistiche e il comportamento imprudente del dipendente

Clausola sociale nel cambio appalto: obbligo di trasparenza e criteri verificabili nella selezione del personale

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 18114 del 2 luglio 2024, ha stabilito che, in caso di cambio di appalto, la clausola sociale prevista dalla disposizione del contratto collettivo applicabile impone l’adozione di vincoli procedurali volti a garantire la correttezza e la trasparenza del passaggio del personale. In particolare, i lavoratori estromessi deducevano che … Continua la lettura di Clausola sociale nel cambio appalto: obbligo di trasparenza e criteri verificabili nella selezione del personale

Contratto a termine e diritto di precedenza esercitabile anche in costanza di rapporto

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 19348 del 15 luglio 2024, ha affermato che, a norma dell’art. 5, commi 4-quater e 4-sexies del D.lgs. n. 368/2001, nel testo applicabile ratione temporis, il lavoratore che abbia prestato un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi, in esecuzione di uno o più contratti a termine, … Continua la lettura di Contratto a termine e diritto di precedenza esercitabile anche in costanza di rapporto

Il fatto costitutivo del giustificato motivo oggettivo è rappresentato sia dalle ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa, sia dall’impossibilità di ricollocare altrove il lavoratore  

Con sentenza n. 2711 del 1° luglio 2024, la Corte d’Appello di Napoli ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo irrogato ad una lavoratrice, in quanto non erano stati provati né l’effettiva sussistenza delle ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa, né il rispetto dell’obbligo di “repechage”. … Continua la lettura di Il fatto costitutivo del giustificato motivo oggettivo è rappresentato sia dalle ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa, sia dall’impossibilità di ricollocare altrove il lavoratore  

La segnalazione ex art. 54 bis del D.lgs. n. 165 del 2001 (cd. “whistleblowing”) sottrae alla reazione disciplinare del datore di lavoro tutte quelle condotte che, seppure penalmente rilevanti, siano funzionalmente correlate alla denunzia dell’illecito

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 12688 del 9 maggio 2024 ha affermato la ritorsività del licenziamento intimato per giusta causa ad un lavoratore che in passato aveva presentato varie segnalazioni ex art. 54 bis D.lgs. n. 165/2001 (tale articolo è stato abrogato dal d.lgs. 24/23) denunciando le condotte illecite dei vertici aziendali. Nel caso di specie, il dirigente, aveva impugnato il … Continua la lettura di La segnalazione ex art. 54 bis del D.lgs. n. 165 del 2001 (cd. “whistleblowing”) sottrae alla reazione disciplinare del datore di lavoro tutte quelle condotte che, seppure penalmente rilevanti, siano funzionalmente correlate alla denunzia dell’illecito

Nullità del licenziamento per matrimonio e irrilevanza della convivenza pregressa

Con ordinanza n. 14301 del 22 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha statuito che, il licenziamento irrogato ad una lavoratrice nel periodo di protezione previsto dall’art. 35 del D.Lgs. n. 198/2006, è nullo, a meno che il datore di lavoro non riesca a dimostrare che il recesso è avvenuto per motivi estranei al matrimonio … Continua la lettura di Nullità del licenziamento per matrimonio e irrilevanza della convivenza pregressa

Illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto in costanza di richiesta di aspettativa del lavoratore rimasta inevasa

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 13766 del 17 maggio 2024, ha ritenuto illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto irrogato al  lavoratore affetto da malattie professionali soggette a riacutizzazioni recidivanti, dovendosi ritenere valida la richiesta di aspettativa non retribuita (non superiore a 120 gg, prevista dall’art. 181 del CCNL terziario del … Continua la lettura di Illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto in costanza di richiesta di aspettativa del lavoratore rimasta inevasa

Il giudice civile può porre alla base del proprio convincimento anche prove atipiche se idonee a offrire sufficienti elementi di giudizio

Con ordinanza n. 13176 del 14 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito che, in mancanza di una norma di chiusura sulla tassatività dei mezzi di prova, il giudice civile può legittimamente porre a base del proprio convincimento prove “atipiche” (tra cui anche le risultanze di atti delle indagini preliminari svolte in sede penale), … Continua la lettura di Il giudice civile può porre alla base del proprio convincimento anche prove atipiche se idonee a offrire sufficienti elementi di giudizio