In tema di reati colposi, con sentenza del 17 gennaio 2014 n. 17800, la Corte di Cassazione ha ribadito come il datore di lavoro abbia il dovere di formare e informare il proprio dipendente dei rischi connessi all’esecuzione dei lavori.
Nella fattispecie in esame, il datore si era limitato ad affidare il dipendente al capo cantiere, con l’incarico di fargli fare “quelle che c’è da fare” nella più totale approssimazione, trascuratezza e violazione dei doveri di vigilanza ed era, quindi, stato imputato per omicidio colposo a seguito del decesso del dipendente.
A tal proposito, continua la Corte, va rammentato che la causalità tra la condotta colposa e l’infortunio si configura non solo quando il comportamento diligente del datore imposto dalla norma avrebbe certamente evitato l’evento antigiuridico che la stessa norma mira a prevenire, ma anche quando una condotta appropriata avrebbe avuto significative probabilità di scongiurare il danno.