La Corte di Cassazione, con sentenza n. 21079 del 7 ottobre 2014, ha dichiarato legittimo il licenziamento per giusta causa intimato al responsabile del personale che aveva rettificato unilateralmente, senza informare i superiori gerarchici, la lettera di assunzione di un dipendente nella parte riguardante il patto di prova, la mansione ed il progetto di riferimento.
La medesima Corte ha così evidenziato che la prova di una eventuale autorizzazione alla formulazione di una simile rettifica non gravasse sulla Società quanto sul lavoratore interessato, costituendo parte integrante delle difese volte ad escludere l’illiceità della sua condotta. I Giudici di legittimità hanno, inoltre, affermato che la suddetta condotta del responsabile del personale dovesse intendersi gravemente lesiva del vincolo fiduciario “sia in senso oggettivo, riguardando l’alterazione elementi fondamentali di un rapporto di lavoro (…) sia in senso soggettivo, con riguardo alla particolare posizione lavorativa” del soggetto interessato dalla sanzione espulsiva.