La Suprema Corte con la sentenza n. 21282 del 2 ottobre 2006, chiamata a pronunciarsi in tema di risarcimento del danno da demansionamento, ha ribadito il principio affermato dalle Sezioni Unite con la nota pronuncia del 24.03.2006 n. 6572, secondo cui il difetto di allegazione e di prova sul danno implica il rigetto delle domande a titolo risarcitorio, non essendo ammissibile il riconoscimento di un danno alla professionalità in re ipsa, neanche con valutazione in via equitativa, sussistendo al contrario la necessità di fornire elementi di prova almeno in via presuntiva.