La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 25508 del 30 agosto 2022, ha ribadito che, ai fini della individuazione della natura giuridica del rapporto di lavoro, il principale parametro distintivo della subordinazione deve essere necessariamente accertato o escluso anche mediante il ricorso ad elementi sussidiari, la cui prova è a carico del lavoratore, che il giudice deve individuare in concreto, dando prevalenza ai dati fattuali emergenti dall’effettivo svolgimento del rapporto, ovvero: (i) retribuzione fissa mensile in relazione sinallagmatica con la prestazione lavorativa; (ii) orario di lavoro fisso e continuativo; (iii) continuità della prestazione in funzione di collegamento tecnico organizzativo e produttivo con le esigenze aziendali; (iv) vincolo di soggezione personale del lavoratore al potere organizzativo, direttivo e disciplinare del datore di lavoro, con conseguente limitazione della sua autonomia; (v) inserimento nell’organizzazione aziendale.
Nel caso di specie, pertanto, la Suprema Corte, alla luce del suesposto principio di diritto, ha rigettato il ricorso presentato da un tirocinante, il quale aveva agito in giudizio, al termine dell’esperienza formativa svolta all’interno di un’azienda, al fine di rivendicare l’accertamento della sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, non avendo quest’ultimo fornito alcuna prova relativa agli indici di subordinazione, anche sussidiari, che devono aver caratterizzato tutto il periodo di tirocinio svolto.