La revoca dell’assunzione è lecita laddove il datore di lavoro accerti la violazione, da parte del lavoratore dell’obbligo di buona fede e correttezza precontrattuale per aver fornito referenze ingannevoli

Con sentenza del 16 gennaio 2024, il Tribunale di Milano ha stabilito che è legittima la revoca dell’assunzione nel momento in cui il datore di lavoro rilevi la violazione, da parte del lavoratore con cui ha sottoscritto un contratto preliminare d’assunzione, dell’obbligo di buona fede e correttezza precontrattuali per aver fornito referenze ed informazioni ingannevoli.

Nel caso di specie, il Giudice milanese ha rigettato il ricorso di un “manager” che aveva ricevuto una proposta di assunzione, poi revocata, per essere la società venuta a conoscenza di vicende gravi, verificatesi nel precedente impiego.