Il Tribunale di Roma, con sentenza n. 2589 del 14 marzo 2023, ha dichiarato legittimo il licenziamento per giusta causa, intimato ad un lavoratore, per aver intrattenuto una relazione sentimentale – celata all’interno della società- con una collega, addetta allo stesso settore di attività e per averla indotta a non riferire al datore di lavoro del proprio stato di gravidanza, nonché, a dimettersi per ricollocarsi presso una società competitor, violando, pertanto, la policy aziendale contenuta del codice di comportamento e, più in generale, i doveri di correttezza e lealtà che devono essere rispettati nel rapporto di lavoro.
In particolare, secondo il Tribunale, incombe sul lavoratore l’obbligo di comunicare al datore di lavoro qualsiasi situazione di potenziale conflitto (nella specie la relazione con la collega di lavoro) che possa compromettere gli interessi aziendali e la serenità dell’ambiente di lavoro, mentre incombe sul datore di lavoro, ai sensi dell’art. 2087 c.c., l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e sulla salute psico-fisica dei dipendenti, assumendo anche la responsabilità per le condotte abusive adottate nel contesto lavorativo.