Con sentenza n. 2886 del 10 febbraio 2014 la Corte di Cassazione ha espresso il principio secondo cui “le allegazioni che devono accompagnare una domanda risarcitoria non possono essere limitate alla prospettazione della condotta colpevole della controparte, produttiva di danni nella sfera giuridica di chi agisce in giudizio, ma devono includere anche la descrizione delle lesioni patrimoniali e non patrimoniali prodotte da tale condotta dovendo l’attore mettere il convenuto in condizione di conoscere quali pregiudizi vengono imputati al suo comportamento”.
Tale principio è stato espresso con riferimento ad una fattispecie in cui un lavoratore lamentava la mancata concessione del diritto al riposo compensativo e con riferimento al quale è stato precisato che, pur essendo tale ipotesi di per sé idonea a integrare un danno non patrimoniale per usura psicofisica da fatto illecito o da inadempimento contrattuale, è necessario, al fine di ottenere il risarcimento, che il titolare del diritto che lamenta la lesione dimostri il concreto pregiudizio subito anche attraverso la specifica deduzione delle circostanze, non essendo a ciò sufficiente una semplice e generica allegazione dei fatti.