Legittimità del licenziamento per giusta causa

La Suprema Corte con sentenza n. 8818 del 5 aprile 2017, ha confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa irrogato al dipendente per aver informato con ritardo il datore di lavoro del sequestro del personal computer aziendale da parte della polizia giudiziaria, utilizzato per attività pedopornografica.
La Suprema Corte ha ribadito, peraltro, che la valutazione della sussistenza della giusta causa di licenziamento è rimessa al giudice del merito, il quale muovendo dalla nozione legale di giusta causa non può essere vincolato dalle previsioni della contrattazione collettiva, né dal disposto dell’art. 30, comma 3, L. n. 183/2010 che contiene solo un criterio di mero indirizzo operante sul piano del metodo nella valutazione della condotta addebitata.