E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 210 dell’8 settembre 2016, il decreto legislativo, 19 agosto 2016 n. 175 recante “Testo Unico in materia di società partecipazione pubblica”.
Il provvedimento legislativo emanato in attuazione dell’articolo 18 della legge delega n. 124/2015, c.d. “legge Madia”, entrerà in vigore il 23 settembre 2016 e costituisce il primo testo unico in materia di società partecipate pubbliche. Esso contiene una serie di importanti disposizioni relative a tali soggetti giuridici tese ad una loro riduzione e razionalizzazione.
Per quanto riguarda il personale delle società partecipate, le principali norme si situano negli artt. 19 e 25. In sintesi, la prima disposizione suggella in via definitiva il principio secondo cui il rapporto di lavoro dei dipendenti delle società in controllo pubblico è disciplinato dalle norme del Capo I, Titolo II, Libro V del Codice Civile, dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa e dai contratti collettivi. Alle società a partecipazione pubblica si applicheranno, quindi, le norme in materia di mobilità, integrazione salariale anche straordinaria di cui alla L. 223/91, ivi comprese quelle attualmente vigenti in materia di ammortizzatori sociali. Per quanto riguarda la fase del reclutamento, l’art. 19 impone, altresì, un maggiore irrigidimento ai fini della selezione del personale delle società pubbliche da assumere in quanto dovranno essere rispettati, oltre i princìpi di trasparenza, pubblicità e imparzialità, anche quelli ancora più rigidi previsti per il pubblico impiego di cui all’art. 35 comma 3 del D.Lgs. 165/2001 (Testo unico del pubblico impiego) e fino ad oggi applicati solo alle società di gestione di servizi pubblici locali. In ultimo, sempre l’art. 19 introduce anche il principio di riassorbimento presso le pubbliche amministrazioni del personale delle società pubbliche in caso di reinternalizzazione di servizi in precedenza esternalizzati alle stesse società pubbliche. Il successivo art. 25, dedicato alle disposizioni transitorie in materia di personale, prevede che le società a controllo pubblico effettuino (entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto) una ricognizione del personale in servizio, per individuare eventuali eccedenze e che, fino al 30 giugno 2018, le stesse società non possano procedere a nuove assunzioni a tempo indeterminato, se non attingendo all’elenco dei lavoratori dichiarati eccedenti (che verrà gestito dalle regioni e dall’ANPAL) ad eccezione di specifici casi.
Cristina Petrucci