Con sentenza n. 1880 del 15 giugno 2006 il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di una lavoratrice che aveva impugnato il licenziamento disciplinare intimatole per aver proferito la frase “siete impazziti” e per non aver ripreso per quella giornata il lavoro. Il Giudice ha ritenuto sproporzionata la sanzione espulsiva sulla base di un duplice presupposto. Da un lato, infatti, ha ritenuto che – sotto un profilo oggettivo – la frase “siete impazziti” presenti un modesto contenuto offensivo poiché spesso utilizzata nel gergo comune come esortazione alla calma. Dall’altro, ha rilevato come tale frase, nel caso di specie, fosse stata proferita nel corso di una discussione particolarmente accesa dovuta, sia al comportamento del responsabile diretto della lavoratrice (che a fronte di un esplicito richiamo alla ricorrente si era rifiutato di verificare il malfunzionamento del macchinario cui questa era addetta), che a quello del titolare dell’Azienda, il quale era intervenuto al solo fine di dare sostegno al responsabile di reparto e di non volere spiegazioni. In tale contesto, il Giudice ha ritenuto che le parole proferite dalla ricorrente non potessero ritenersi sorrette da un intento offensivo, quanto piuttosto, apparissero frutto di un momento di esasperazione e perdita di controllo, atteso che il contesto in cui erano avvenuti i fatti avrebbe messo a dura prova l’autocontrollo di chiunque.