La Corte di Giustizia Europea, con sentenza n. C-423/04 del 27 aprile 2006, nel ribadire il principio consolidatosi in seno alla giurisprudenza comunitaria secondo cui il transessuale ha diritto ad essere trattato secondo il sesso scelto ad ogni effetto e conseguenza di legge, ha ritenuto incompatibile con il diritto comunitario la normativa del Regno Unito che, ancorando al sesso biologico di nascita il referente per l’erogazione del trattamento pensionistico, impedisce al soggetto sottopostosi all’operazione chirurgica di cambiamento di sesso da maschile a femminile di beneficiare della pensione di anzianità a 60 anni piuttosto che a 65.