La Suprema Corte, con sentenza n. 23399 del 3 novembre 2014, si è espressa in tema di cassa integrazione, affermando che, anche dopo l’entrata in vigore del D.P.R. n. 218/2000 che ha abrogato o modificato le disposizioni vigenti in materia, essendo volto unicamente a regolamentare diversamente il procedimento amministrativo, di rilevanza pubblica, di concessione dell’integrazione salariale, la comunicazione che il datore di lavoro, ai sensi dell’art. 5, L. n. 164/1975, è tenuto a dare alle rappresentanze sindacali aziendali deve contenere l’indicazione dei criteri di individuazione dei lavoratori da sospendere e le modalità di rotazione.